I Disturbi dello Spettro Autistico sono molto più frequenti rispetto al passato e, attualmente, sono aumentate le conoscenze e le ricerche su questa patologia: ciò ha favorito una migliore individuazione dei soggetti a rischio in età precoce da parte dei clinici e una maggiore sensibilizzazione di genitori ed insegnanti a porre attenzione ad alcuni specifici problemi legati allo sviluppo del bambino. Far fronte a un emergente bisogno clinico e riabilitativo è la nostra priorità, in considerazione di quanto i disturbi dello spettro autistico, in bambini non adeguatamente trattati, comportino conseguenze che, nei casi più gravi, possono determinare isolamento e mancata inclusione sociale.
COMUNICAZIONE BAMBINO-GENITORE
Il percorso terapeutico è orientato, secondo recenti evidenze cliniche del mondo scientifico, ad interventi con un’intensità decrescente, dal momento della diagnosi fino all’ingresso nella scuola primaria, in stretta sinergia con le ASL Territoriali di riferimento. È importante poter lavorare sulla comunicazione nelle fasi precoci della diagnosi e promuovere la sintonizzazione della coppia bambino-genitore quanto prima. Un genitore che si sente più capace di interagire con il suo bambino con disturbo autistico, instaurerà un circuito di comunicazione virtuoso, in grado di ridurre la frustrazione e il senso di colpa connesso alle difficoltà nella relazione e ad incoraggiare uno scambio più autentico e intimo.
INTERVENTO
Gli interventi sono basati sul trattamento di tipo evolutivo utilizzando le metodologie derivanti dal modello Denver: fondamentale e preziosa è la presenza “in box” di genitori e operatori della scuola dell’infanzia, per trasferire alle figure maggiormente a contatto con il bambino le competenze necessarie che ne facilitino la positiva evoluzione.
A CHI SI RIVOLGE
L'intervento è prevalentemente indicato in età precoce o in prima diagnosi, poichè in questo modo è possibile intervenire, in maniera globale, sul sistema famiglia-bambino-scuola.
La partecipazione, assidua e collaborante, rappresenta per le famiglie una scoperta del loro essere genitori di bambini speciali, riuscendo anche a parlare delle loro emozioni, in un'ottica che non è quella della rassegnazione davanti al disturbo del figlio ma di speranza.